È la nostra punta di diamante, il prodotto per il quale ci siamo fatti conoscere nel territorio Veronese e Mantovano, è un impasto molto semplice fatto con la carne di suino, sale, pepe ed aglio, niente di più e che nel corso del tempo ha avuto molti cambiamenti, dati dal continuo perfezionamento della ricetta.

Significato e Storia

Partiamo subito con lo spiegare il suo significato, è una parola dialettale veneta ed è composta da “tasta – sal” e rispettivamente vogliono dire “assaggia – sale” essa veniva usata dai “Massalini ”coloro che, recandosi nelle corti di campagna nel periodo invernale, macellavano e preparavano il suino pronto per fare il salame, ma prima di insaccarlo si doveva assaggiare com’era di sale e quindi “Tastasàl” perciò, veniva cotto sulla “Gradela” la griglia del camino, formando dei piccoli medaglioni ed venivano infine cotti. Se l’impasto dunque era considerato corretto, veniva dato il via libera per l’insaccamento del salame.

Leggenda

Leggenda narra che l’abbinamento riso e Tastasàl venne creato in seguito grazie ad una distrazione, si racconta che un contadino terminato di insaccare la Soppressa, gli cadde di mano finendo atterra e per non buttare via nulla (data la povertà dell’epoca) decise quindi di abbinarlo con il riso, perché nel frattempo la moglie, aspettando il marito da lavoro, stava già preparando il riso per pranzo; questo piatto nato da un maldestro, ebbe molto scalpore tra la coppia e così, decisero subito di raccontare agli amici e paesani quant’era sorprendentemente buono questo risotto. Ed è così, che “Il risotto col Tastasàl” prese il suo meritato posto tra i piatti principi della tradizione del nostro territorio.

Il cambiamento

Nel tempo il Tastasàl continuò ad evolversi grazie alla selezione dei consumatori e come ben possiamo vedere dalla foto:

Negli anni 80, il Tastasàl aveva una percentuale di grasso più alta rispetto alla parte magra ed anche gli aromi erano più abbondanti.

Negli anni 90 invece, si vede già una equa parte di grasso e magro, gli aromi, pur sempre utilizzando sempre sale, pepe e aglio, sono più ridotti.

Arrivando ad oggi negli anni 2000, lo si può trovare con una parte di magro ben maggiore rispetto al grasso e una macinatura più fine, così come gli aromi sono meno dosati; il tutto risulta al palato, molto più delicato e leggero.

Ingredienti

Nessun segreto, è un impasto ricavato dalla carne di suino e aromi come sale, pepe e aglio; ma andiamo ad analizzarli uno per uno.

Per quanto riguarda la carne di suino, proviene da allevamenti nazionali, più precisamente nel territorio Mantovano. Mio padre (Stefano) ed io (Samuele), ci rechiamo negli allevamenti per selezionare di persona i suini più adatti; successivamente dopo un periodo di frollatura (maturazione delle carni), vengono poi disossati e selezionate e sono:

  1. Il cuore della pancetta
  2. Il lombo magro
  3. La parte centrale della coppa

Poi vengono tagliate grossolanamente a punta di coltello, macinate e l’impasto ottenuto viene mescolato con:

  1. Sale marino di Cervia
  2. Pepe Tellicherry extra bold
  3. Aglio rosso di Sulmona

Questi tre fondamentali ingredienti sono il risultato di una lunga ricerca di circa quarant’anni, per ottenere un profumo e un sapore unico, in replicabile; vengono dunque aggiunti nell’impasto di suino e amalgamati il tutto a mano per ottenere una composizione omogenea, infine vengono formate delle palle da circa 1,5 kg.

 Queste palle vengono impiattate nel vassoio con il loro logo su ognuna di essa come firma e inoltre il Tastasàl viene preparato in comodi sacchetti sottovuoto da 300 grammi e 500 grammi.

Le 2 tipologie

La Macelleria essendo a Mozzecane nel veronese, è l’ultimo paese prima della provincia di Mantova; siamo tra due grandi tradizioni, da una parte, la tradizione veneta che cucina il risotto cremoso “all’onda” mentre dalla parte mantovana il risotto viene cucinato sgranato “alla pilota” e dunque, vengono utilizzati diversi tipi di Tastasàl, “L’original” per il risotto all’onda alla veneta e “Quel de nà olta” per il risotto alla pilota, alla mantovana.

Per cucinare un tipo o l’altro, si devono seguire determinati passaggi e lo stesso vale anche per noi, la preparazione dei 2 tipi di Tastasàl richiedono tempi e ingredienti differenti, non nella tipologia ma nella quantità. Il Tastasàl veronese, per esempio viene macinato con una grana più fine e anche gli aromi (sale, pepe e aglio) sono utilizzati in quantità inferiore, rispetto a “quel de nà olta” che viene macinato più grossolanamente e vengono utilizzati in quantità superiori gli aromi; quest’ultimo prende il nome anche perché non è mai cambiato negli anni, ancora oggi utilizziamo le stesse quantità e lo stesso metodo di preparazione.

Non sempre si trovano, o meglio, il Tastasàl L’original lo si può sempre reperire, viene preparato ogni giorno anche più volte al giorno, mentre al contrario, il Tastasàl Quel de nà olta, lo prepariamo solo il venerdì e il sabato perché la preparazione ha bisogno di più cura e tempo.

Ora sono Mirko ed anche Fabrizio e che si occupano ogni giorno di queste creazioni e in più tutto quello che ne riguarda come: salamini freschi, luganega, risotto in 3 minuti, preparati vari, soppressa veneta, sopressine salami e molto altro.

L’accento

Se avete notato bene durate la lettura, ve ne sarete sicuramente accorti che noi scriviamo e pronunciamo la parola Tastasàl con l’accento sull’ultima “A” noi lo consideriamo come un segno distintivo.

Nell’anno  abbiamo registrato la parola e il marchio per ai nostri clienti dare la completa garanzia e sicurezza ma soprattutto unicità del nostro Tastasàl.